La clinica di Erbil era stata aperta da Emergency nel 1998, per curare i feriti di guerra e le vittime delle mine. Nel 2005 il Kurdistan iracheno sembrava ormai un'area stabile e sicura, da qui la decisione di trasferire la gestione del Centro alle autorità locali. Al ritorno a Erbil nel 2009, Emanuele Nannini, Vice Coordinatore Ufficio Umanitario Emergency, ha dichiarato: "Oggi siamo di nuovo qui, a fare i conti con le terribili conseguenze di una delle più grandi e complesse crisi umanitarie degli ultimi tempi: il conflitto di Mosul."
In campo 24 ore su 24
Le autorità sanitarie nazionali dovevano far fronte, in tutto il Paese, a un numero sempre crescente di pazienti che necessitavano di cure urgenti. Nella sua clinica, Emergency ha offerto assistenza medica ogni giorno 24 ore su 24. Spiega Nannini: "Abbiamo deciso di intervenire per rispondere alle crescenti necessità di chirurgia di guerra. La popolazione di Mosul convive con una guerra cruenta. Le persone bisognose di cure medico-chirurgiche arrivano con difficoltà presso gli ospedali. A loro volta, le strutture sanitarie locali, i medici, gli infermieri cercano di tenere il passo con il flusso dei feriti, in continuo aumento. Vogliamo essere sicuri che i civili colpiti dal conflitto abbiano accesso a cure gratuite e di qualità."