Diritti delle donne
Nell’ultimo anno hanno suscitato grande attenzione e apprensione le decisioni prese dal governo circa la sfera dei diritti delle donne.
Il 20 dicembre 2022, il ministro dell’istruzione superiore afgano ha annunciato il divieto per le donne di frequentare l’università, mentre il 24 dicembre, il ministero dell’economia ha annunciato il divieto per le donne afgane di lavorare con organizzazioni non governative, sia nazionali che internazionali.
In un Paese già lacerato da una gravissima crisi economica e umanitaria, negare l’istruzione alle ragazze significa privare l’Afghanistan di risorse future che potrebbero rafforzare l’economia, la salute pubblica e la stabilità. Allo stesso modo proibire l’impiego nelle ONG riduce la possibilità per le fasce vulnerabili della popolazione di essere raggiunte e di vedere riconosciuti i propri bisogni e i propri diritti. Il personale sanitario non rientra nel provvedimento previsto dalla legge e le nostre colleghe continuano a lavorare con noi, ma crediamo sia comunque fondamentale che le autorità riconsiderino queste decisioni per permettere alle donne di continuare a contribuire allo sviluppo del loro Paese.
Stefano Sozza, Country Director di EMERGENCY in Afghanistan
Nel suo staff EMERGENCY conta 377 donne afgane, in particolare il Centro di Maternità e neonatologia ad Anabah, nella Valle del Panshir, è completamente gestito da donne: 187 tra ostetriche, ginecologhe, pediatre, infermiere e non sanitarie.
In questi due anni EMERGENCY non ha smesso di lavorare alla formazione dello staff locale, anche femminile, con corsi di specializzazione nelle proprie strutture; al momento sono attivi residency program in chirurgia, anestesia e rianimazione, ginecologia e pediatria grazie ai quali potranno essere formati nuovi specialisti.